MICOL PIGNATARO ( UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ) | Gli autori del blog

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Cronaca di una legge elettorale europea annunciata


Ci sono passaggi, in un percorso di integrazione politica, che rappresentano un punto di svolta. Il voto dello scorso 3 maggio durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo potrebbe essere uno di questi. Il Parlamento, infatti, ha approvato una risoluzione sulla proposta di regolamento relativa all’elezione dei suoi membri, prospettando, per la prima volta in concreto, uno spazio politico europeo caratterizzato dalla presenza di una circoscrizione paneuropea.


Il Consiglio europeo alla prova delle politiche nazionali


Gli obiettivi dell’ultima riunione del Consiglio europeo si sono scontrati, ancora una volta, con le divisioni sollecitate dagli Stati membri. L’esigenza di conciliare queste divergenze diventa sempre più chiara: ne è un esempio la vicenda che ha visto come protagonista la recente ordinanza del Ministro della Salute sui test aggiuntivi al certificato verde UE. Il richiamo al ruolo della politica come fonte principale di elaborazione continua a rappresentare l’unica soluzione per evitare lo smembrarsi di una comunità politicamente fragile, ma quale dovrebbe essere la sede deputata a tale ricomposizione?


Verso una legge elettorale europea?


In vista delle elezioni del 2024, il Parlamento europeo torna a ragionare sulla propria composizione e sul suo sistema elettorale, affrontando il tema dell’adozione di una legge elettorale uniforme per tutti gli Stati membri, insieme alla necessità di rinforzare il sistema degli Spitzenkandidaten. I tempi potrebbero essere maturi per un collegio elettorale paneuropeo, con liste transnazionali che diano vita e visibilità a partiti politici UE, strumenti di sintesi di interessi particolari in un contesto sovranazionale.

 


Il dovere di protezione del clima e i diritti delle generazioni future in una storica decisione tedesca


Siamo a una svolta nella protezione del clima. Nella recentissima pronuncia sul Klimaschutzgesetz, le generazioni future entrano a far parte del ragionamento del BVerfGe come titolari di diritti precisi e azionabili. La Corte rimarca l’idea di una “protezione dinamica dei diritti fondamentali”; protezione che il legislatore dovrà garantire in maniera ben più lungimirante di quanto non abbia fatto sino ad ora, con un uso più adeguato degli strumenti di cui dispone, per una tutela intertemporale delle libertà intergenerazionali. 


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