Il 9 maggio in occasione della Festa dell’Europa si è tenuta la cerimonia inaugurale della Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Nel suo intervento, la Presidente von der Leyen ha richiamato lo spirito dei padri fondatori, sottolineando come la Festa dell’Europa rappresenti un’occasione per riscoprire ciò che ci tiene insieme: “siamo più audaci quando ci poniamo per la prima volta un obiettivo ambizioso o dobbiamo agire per necessità - ha affermato la Presidente - spesso senza competenza o precedenza. Questa è l'Europa che raccoglie la sfida. L'Europa che lo fa e basta, perché deve essere fatto”.
Il Presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo alla giornata inaugurale, ha ricordato le origini del progetto europeo, sottolineando come “questo modello produttivo, solidaristico e democratico è la nostra identità europea”. L’invito è a ritrovare “un’ispirazione democratica collettiva […] un metodo, fondato sulla capacità di ritrovare una prospettiva a lungo termine e di forgiare questa visione comune”.
Numerosi sono stati gli inviti alle giovani generazioni a riappropriarsi della loro idea di Europea, evitando di viverla passivamente, come un progetto che non li riguarda da vicino.

Lanciata nel 2020 dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, la Conferenza ha subito un rallentamento dovuto alla diffusione della pandemia e alla necessità di definire la sua struttura organizzativa.
Dopo il via libera del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo (rispettivamente il 3 e il 4 marzo scorsi) al compromesso individuato dalla presidenza portoghese, il 5 marzo il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato la “Dichiarazione comune sulla Conferenza sul futuro dell’Europa. Dialogo con i cittadini per la democrazia, costruire un'Europa più resiliente” che riprende, ampliandoli, gli obiettivi della originaria comunicazione della Commissione.
Il 10 marzo 2021 il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Primo ministro portoghese António Costa a nome della presidenza del Consiglio e la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno firmato la dichiarazione comune sulla conferenza sul futuro dell'Europa, il cui avvio è stato simbolicamente fissato alla data del 9 maggio.

Come si legge nel documento della Commissione del 2020, l’avvento delle tecnologie digitali e i social media hanno di fatto ridefinito la partecipazione politica, prima fra tutti quella dei giovani, rendendo necessario prevedere altri momenti di partecipazione che affianchino quello elettorale. La finalità è quella di aprire un dibattito volto a far emergere i temi e le priorità dei cittadini e le loro aspettative nei confronti delle istituzioni europee.
I temi della Conferenza sul Futuro dell’Europa si focalizzano principalmente sulle sei priorità politiche della Commissione e sull’Agenda strategica del Consiglio Europeo. La Commissione stessa nel documento originario ha individuato due filoni sui quali avviare il confronto con i cittadini: 1) il primo incentrato sulle politiche europee e sugli obiettivi che l’Unione dovrebbe cercare di raggiungere; 2) il secondo riguardante le questioni istituzionali e i processi democratici e in particolare l’elezione del Presidente della Commissione europea (Spitzenkandidaten) e l’adozione di liste transnazionali per le elezioni del Parlamento europeo.
Per quanto riguarda le aree tematiche individuate emergono fra le altre il cambiamento climatico e la sfida ambientale; un’economia al servizio dei cittadini; la trasformazione digitale dell’Europa; la diffusione dei valori europei; il rafforzamento della voce dell’Unione europea nel mondo e il rafforzamento delle sue basi democratiche.

La Conferenza sul futuro dell’Europa lavorerà attraverso un processo “bottom up”, che garantisca l’apertura di un foro pubblico, favorisca il dibattito aperto, inclusivo e trasparente e assicuri la partecipazione di tutti i cittadini dell’Unione Europea di diversa estrazione sociale e lingua. Il tutto sarà sancito da eventi e dibattiti organizzati dalle tre istituzioni attraverso una piattaforma digitale multilingue interattiva a diversi livelli (europeo, nazionale, transnazionale e regionale) che coinvolga anche la società civile e le parti interessate con un focus centrale sui giovani.
Il comitato esecutivo della Conferenza sul futuro dell’Europa, comprendente i rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea, il 19 aprile ha inaugurato la piattaforma digitale per la Conferenza sul Futuro dell’Europa, che ospiterà i dibattiti e le iniziative avviati dai cittadini europei.

La chiave di volta di tutta l’iniziativa è rappresentata dal coinvolgimento dei cittadini. A tale scopo il Parlamento europeo ha promosso una rilevazione dell’opinione pubblica, i cui risultati sono stati pubblicati nello Special Eurobarometer n. 500 “Il futuro dell’Europa”. Dai dati emerge che il 55% degli intervistati ritiene che i cittadini dovrebbero essere maggiormente ascoltati per quanto riguarda le decisioni sul futuro dell’Europa. Tre quarti dei cittadini europei intervistati (76%) ritiene che la Conferenza sul Futuro dell’Europa rappresenterà un passo avanti per la democrazia europea; il 51% degli intervistati ritiene che i cittadini debbano essere coinvolti, ma anche i giovani (47%), i governi nazionali (42%), studiosi, esperti, intellettuali e scienziati (40%), le stesse istituzioni europee (31%), i parlamenti nazionali (30%) e le autorità locali e regionali (29%).
Tra coloro che hanno manifestato la volontà di essere direttamente coinvolti nella Conferenza emerge una preferenza per la partecipazione ad incontri a livello locale (44%). Al secondo posto tra le modalità di partecipazione si colloca la disponibilità a partecipare a indagini campionarie (34%); si rileva anche la disponibilità a dialogare direttamente con rappresentanti politici a livello europeo e nazionale (31%) e a prendere parte a consultazione online attraverso piattaforme digitali (30%).

La Conferenza sul Futuro dell’Europa affonda le sue radici qualche anno più indietro rispetto alla proposta della Commissione von der Leyen. Negli ultimi anni un passaggio importate è stato rappresentato dal Libro bianco sul Futuro dell’Europa. Riflessioni e scenari per l’UE a 27 verso il 2025, pubblicato dalla Commissione europea nel 2017 in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma. Le elezioni del 2019 hanno costituito un altro passaggio importante, facendo registrare una partecipazione del 50,6% in netta ripresa rispetto al 42,61% del 2014. Si è così diffuso anche nelle istituzioni europee un certo ottimismo dopo le ondate euroscettiche, culminate nella Brexit.
L’anno di riflessione imposto dalla pandemia è servito a recuperare una modalità nuova, o forse solo accantonata nella gestione della crisi economica, di vivere l’Europa. Lo slancio solidaristico, per il quale la Presidente von der Leyen ha recentemente ringraziato l’Italia, ha permesso di recuperare il senso dell’essere insieme, al di là dei confini e della storia. Resta solo da sperare che il 2020 non sia trascorso invano e che la Conferenza sul Futuro dell’Europa costituisca veramente un nuovo atto fondativo.