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EU Covid Certificate: un pass(o) verso la libertà


Il prossimo primo luglio entrerà in vigore in tutta l’Unione europea il certificato Covid digitale che segnerà una svolta a favore di una circolazione sicura all’interno del territorio dell’Unione. Non solo un lasciapassare che consente di spostarsi tra gli Stati membri, a condizione di essere in possesso dei requisiti sanitari richiesti, ma un documento che al valore giuridico accosta la valenza simbolica di una chiave di accesso alla libertà.


La presidenza Lagarde: l’eredità di Draghi e le sfide del futuro prossimo


Un parziale bilancio della Presidenza Lagarde, a un anno e mezzo dal suo insediamento. La diffusione della Covid-19 ha spinto la BCE a superare le misure di QE adottate durante la Presidenza di Draghi. Il nuovo PEPP cerca, infatti, di conciliare l’obiettivo della stabilità dei prezzi e il sostegno, quasi diretto, alla politica fiscale dei Paesi membri. Non è detto, però, che tale scenario possa svilupparsi ulteriormente.


Vaccini trasparenti: l’Agenzia Europea per il Farmaco alla conquista della fiducia pubblica


Tra le sfide incontrate dalla campagna vaccinale contro il COVID-19, conquistare la fiducia dei cittadini nella sicurezza dei vaccini è stata forse la prima. Sullo sfondo, il contesto emergenziale, la eccezionale rapidità con cui sono stati sviluppati i nuovi farmaci, la scala della campagna vaccinale, i considerevoli guadagni alla portata dei produttori, i diversi livelli di governo coinvolti. Al centro, l’Agenzia Europea per il Farmaco (European Medicines Agency, EMA), cui spetta l’autorizzazione dei prodotti farmaceutici immessi nel mercato comune.


I vaccini e la rinuncia dell’Europa al diritto pubblico


Nella cultura giuridica europea quando le istituzioni scelgono di operare nel mercato rinunciano ad una serie di prerogative tipiche del diritto pubblico. Di fronte ai giganti farmaceutici questa rinuncia è anche alla base della debolezza dei Paesi dell’Unione nella dinamica contrattuale. Se la decisione fosse stata diversa probabilmente oggi ci troveremmo in una situazione differente e anche l’apertura all’ipotesi delle licenze obbligatorie non ci avrebbe trovati impreparati e divisi.



Sospendere i brevetti anticovid o eleggerli a “bene comune”? Rimedio peggiore del male


Sospendere i brevetti farmaceutici per rendere il vaccino anticovid “bene comune” sembra intento eticamente apprezzabile, quanto, sul piano sistemico e dell’analisi economica del diritto, pericolosamente controproducente. E, dunque, persino ingenuamente populistico. Già solo l’annuncio, centuplicato dal megafono Biden, rischia effetti negativi incancellabili. Dissacrare i brevetti di medicamenti salvavita genera effetti negativi di lungo periodo spesso incomparabilmente superiori ai vantaggi immediati.


Keep up the momentum, Europe! And You, Italy, too!


During the pandemic and because of it, Europe has been facing, and will be facing after it, some dramatic changes that could deeply modify its intimate structure. The first main change is connected to a social and economic paradigma, assumed in art. 3, par. 2, of the TEU, but badly interpreted and betrayed in the last thirty years. According to it, European Union is oriented to “a highly competitive social market economy”. After the II World War the Europeans choose the market economy, but over the years, they wrongly focused on competition and forgot the first characteristic of the European market economy: it was born social, it is social and needs to remain social.


Un “certificato COVID” per circolare liberamente nell’Unione europea


Le Istituzioni europee sono attualmente impegnate nella disciplina di un certificato vaccinale o, meglio, di un attestato sul COVID-status delle persone, che consenta di coniugare l’esercizio della libertà di circolazione con la tutela di altri diritti di fondamentale rilievo, quali la salute – le esigenze della cui protezione sono risultate sino a ora predominanti – e la privacy. Nonostante le molteplici difficoltà che ne stanno caratterizzando le dinamiche di acquisizione e somministrazione, la diffusione dei vaccini induce infatti a sperare che le restrizioni alla libertà di circolazione possano essere allentate grazie all’innalzamento del livello di immunità.


Spada di Damocle o Exercices de Style: a proposito della pronunzia del Bundesverfassungsgericht riguardo la Recovery and Resilience Facility


Lo scorso 21 aprile è stata pubblicata una pronuncia del Bundesverfassungsgericht con cui è stata respinta la richiesta di tutela cautelare contro la legge di autorizzazione alla ratifica della Decisione del Consiglio del 14 dicembre 2020 relativa al Recovery and Resilience Facility. Si tratta di una puntata della terza stagione della ben nota serie “Karlsruhe e l’Unione Europea”


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